Uno degli effetti più fastidiosi dell’umidità è l’insorgenza di muffe. La muffa rappresenta un pericolo sia per la salute, che per l’integrità degli ambienti e la conservazione dei manufatti/strumenti che può contaminare.
Si tratta di un organismo pluricellulare che si riproduce attraverso le spore, e in caso di presenza di muffa è necessario capirne le cause e trovare dei rimedi, in modo da poter intervenire per limitare i danni e risolvere il problema.
Muffa: ecco le cause
I fattori che possono dare luogo alla proliferazione di muffa sono molteplici:
- Risalita di umidità dal terreno (fabbricato coibentato non correttamente)
- Perdite di tubazioni (acque di scarico o carico)
- Cattiva circolazione di aria nei locali, nei quali si creano fenomeni di condensazione interna
- Eventi catastrofali naturali (allagamento /bagnamento)
- Presenza di acque derivanti da bagnamento a seguito di un incendio (acque di dilavamento)
La condizione comune a queste situazioni è la presenza di umidità, poiché la muffa è un fungo pluricellulare che si nutre proprio di umidità.
Se il tasso di umidità nell’aria supera la soglia del 55%, si verifica la condensa, lo sbalzo termico tra i vari locali interessati, permetterà alle spore di moltiplicarsi, fenomeno favorito anche dalla mancanza di luce naturale.
Il perdurare nel tempo di situazioni di umidità elevate negli ambienti colpiti da bagnamento, determina danni anche alle strutture (pareti, solai, massetti, ecc.). Questi materiali tendono ad assorbire o cedere umidità fino a quando non hanno raggiunto un valore di equilibrio con l’atmosfera circostante; tale valore si ritiene raggiunto nel momento in cui la pressione di vapore sulla sua superficie è uguale a quella dell’ambiente circostante. Generalmente gran parte dei materiali igroscopici presentano le condizioni di equilibrio con valori di umidità relativa ≤ 50%. Quindi dopo un bagnamento le pareti avranno un’umidità vicina al 100% e con il ristabilirsi delle condizioni di abitabilità dei locali quest’ultimi cominceranno a cedere all’ambiente grosse quantità di acqua che, se non intercettate e espulse, tenderanno a depositarsi sotto forma di condensa, innescando tutta una serie di problematiche tra cui lo sviluppo batteriologico e formazione di muffe e cattivi odori.
Rimedi contro la muffa: la deumidificazione degli ambienti
Dopo aver individuato le cause della muffa (anche grazie all’uso della termocamera per individuare le zone di calore), si procede alla deumidificazione degli ambienti. Si possono utilizzare deumidificatori ad acqua o a condensazione, che catturano l’umidità e la trasformano in acqua, o deumidificatori a Sali chimici (che una volta trattenuta l’umidità la trasformano in vapore acqueo). La deumidificazione è un’attività fondamentale di cui EDAM si occupa anche attraverso il noleggio deumidificatori. In questo modo si arresta la proliferazione delle muffe ristabilendo le normali condizioni chimico-fisiche degli ambienti.