Avete mai sentito parlare di “corso per spazi confinati”? Si tratta di formazione specifica e obbligatoria necessaria per operare all’interno di ambienti confinati in tutta sicurezza, e secondo norme di legge. Trattandosi infatti di un settore caratterizzato da alto rischio, il Decreto legislativo n.81 del 2008 impone l’obbligo di informazione, formazione e addestramento di tutto il personale con le modalità previste dal DPR 177 del 2011.
Spazi confinati corso: durata e aggiornamento
Quando parliamo di corso per ambienti confinati, ci dobbiamo riferire quindi ai dettami dell’impianto legislativo citato in precedenza. La durata del corso per spazi confinati di base è di 8 ore: comprende una sessione teorica ed una pratica ed è rivolta ai Datori di Lavori e agli addetti ai lavori (il personale EDAM è formato adeguatamente ai sensi della legge ed è dunque specializzato nell’operare in spazi sospetti di inquinamento o confinati).
Mentre l’aggiornamento per il corso, secondo l’A.S.R 21/12/2011, è previsto ogni 5 anni e tratta le innovazioni, evoluzioni ed approfondimenti sul tema.
Corso ambienti confinati: composizione squadra tipo
Prendiamo in esame la composizione della squadra tipo incaricata di agire all’interno degli ambienti confinati. Come già accennato solamente le imprese ed i lavoratori autonomi in possesso delle specifiche qualificazioni possono operare in questo campo. Secondo la legge n. 177/2011 il personale operativo formato deve essere presente in percentuale non inferiore al 30% della forza lavoro, e il preposto (colui che sovraintende a tutta l’opera) deve avere un’esperienza almeno triennale relativa ai lavori in ambienti sospetti di inquinamento o confinati. Quindi è necessario che in campo ci siano tre persone altamente formate che compongono la squadra “tipo”. Nel dettaglio, una è quella che fisicamente si introdurrà all’interno dello spazio confinato con tanto di apposite attrezzature (sistema ad aria assistita, tuta, guanti ecc) e di imbracatura, ancorata al tripode estrattore.
La seconda figura ha il compito di rimanere stabilmente all’esterno in prossimità del punto di entrata, ed in caso di problematiche provvede ad agevolare l’estrazione dell’uomo situato all’interno.
La terza persona (che rimarrà anch’essa al di fuori dello spazio confinato) ha il compito di coordinare le attività in emergenza, vigilare e se necessario chiamare gli adeguati soccorsi (vigili del fuoco, ambulanza o altro personale in aggiunta).