La classificazione e lo smaltimento dei rifiuti speciali sono subordinate al Decreto Legislativo n. 152/2006. Ricordiamo che sono definiti come “rifiuti speciali” tutti i rifiuti prodotti da industrie ed aziende, il cui smaltimento e la cui gestione non sono disciplinate alla pubblica amministrazione, ma da aziende private specializzate, come ad esempio EDAM.
Smaltimento rifiuti speciali
La totalità dei rifiuti speciali pericolosi e non pericolosi (industriali, tossici, ospedalieri, agricoli e via dicendo) è gestita per mezzo di procedure e tecniche differenti, il cui scopo è evitare che nell’ambiente vengano rilasciati materiali pericolosi sia in fase di raccolta che di smaltimento: ecco perché vengono gestiti in appositi impianti adibiti proprio al loro trattamento, impianti che naturalmente devono possedere particolari requisiti stabiliti dalla legge, senza i quali è impossibile agire nel rispetto dell’ambiente. EDAM è in possesso di tutte le abilitazioni e certificazioni per occuparsi dello smaltimento dei rifiuti tossici, pericolosi e radioattivi conto terzi.
Tipologie rifiuti e corretto smaltimento
Lo smaltimento dei rifiuti tossici (che rientrano nella categoria dei rifiuti speciali pericolosi), è strettamente correlato a quelle sostanze non solo di provenienza industriale (come amianto, diossina, PBC e cloro) ma anche agricola (pesticidi e fertilizzanti chimici), domestica (pile esauste, batterie, oli per motori e macchine, oli vegetali, amianto), nonché sanitaria e militare. Per ognuna di queste tipologie è prevista una diversa modalità di smaltimento, come ad esempio, conferire anche in autonomia, diluenti, vernici e pesticidi in apposite discariche, fino al rivolgersi a società specializzate al trattamento e trasporto in caso di amianto.
Mentre quando trattiamo nello specifico lo smaltimento dei rifiuti radioattivi (come ad esempio nel caso del plutonio o i rifiuti ospedalieri), facciamo riferimento alla Legge n.1860 del 31/12/1962, alla quale seguirono negli anni successive integrazioni, come il Dlgs n.230 del 1995 (che dà indicazioni sulla gestione delle sostanze nucleari, in particolare sullo stoccaggio, sul trasporto, sull’ utilizzo, sulle misure di sicurezza e via dicendo) o come il Testo Coordinato del 12/10/2011 inerente alle modalità di trasporto di questo tipo di rifiuti.
Per lo smaltimento di rifiuti radioattivi dobbiamo tenere in considerazione il fatto che in base alla classificazione dei rifiuti speciali, ne esistono differenti categorie, ad ognuna delle quali corrispondono diverse modalità di gestione, in base alla concentrazione di radionuclidi e al tempo di decadenza a cui la radioattività è sottoposta. Attualmente si segue il protocollo nazionale della International Atomic Energy Agency (IAEA) – relativo alla classificazione dei rifiuti radioattivi – che negli ultimi anni si è evoluto andando a delineare delle classi sulla base della tipologia di smaltimento specifica soggetta ai vari rifiuti. Ricordiamo che in tutti i casi che coinvolgono lo smaltimento dei rifiuti speciali o radioattivi, è sempre bene rivolgersi ad aziende specializzate nel settore in possesso delle abilitazioni e delle certificazioni stabile dalla legge, come appunto ha EDAM.