Spesso si pensa che esista una differenza tra eternit ed amianto, in realtà non è proprio così: Eternit non è altro che il nome dell’azienda produttrice dell’omonimo materiale. Ma che cos’è l’eternit? Si tratta di un marchio registrato (appartenente alla società belga Etex) di fibrocemento, realizzato proprio a base di amianto.
L’eternit fu impiegato su larga scala già dagli anni Trenta del Novecento in ambito edilizio, e a partire dai primi anni Sessanta fu resa nota la tossicità della polvere di amianto, responsabile di una grave forma di cancro ai polmoni. Nonostante questo dato allarmante, in Italia si continuò a produrre oggetti in eternit fino al 1986. Solo dal 1992 ne fu vietata l’estrazione, la produzione e la commercializzazione. Nel 1994 una legge sancì l’obbligo della rimozione dei manufatti contenenti amianto. Tuttavia nei decenni a seguire non furono smantellate tutte le costruzioni in oggetto, e questa è la ragione per cui oggi ci si può ancora imbattere in vecchie costruzioni – o parti di esse – realizzate in eternit.
I materiali contenenti amianto
Molti di voi a questo punto si staranno chiedendo come fare a riconoscere l’eternit e l’amianto. Seguendo poche e semplici regole si può procedere all’individuazione delle sostanze, se presenti. Prima di tutto è necessario stabilire dove ci sia una più alta probabilità di riscontrarne la presenza: come già accennato, in passato questo tipo di fibrocemento era ampiamente usato nella costruzione di edifici ad uso abitativo privato ma anche e soprattutto pubblico, in particolare lo si poteva trovare nei materiali da costruzione di:
- tetti (come copertura a lastra piana o ondulata)
- tubature (come coibentazione)
- rivestimenti a spruzzo
- intonaci delle pareti
- strutture metalliche portanti
- isolanti per sottotetti in lana di roccia
- pannelli isolanti per le pareti delle abitazioni
- controsoffitti utilizzati per isolare termicamente le abitazioni
- pavimenti in linoleum
- nelle canne fumarie
- come componente per scarichi e tubi di riscaldamento
I materiali contenenti amianto erano dunque numerosissimi e ancora oggi alcune di quelle costruzioni presenti sul territorio sono operative e fruibili.
Amianto: come riconoscerlo
Dunque, come riconoscere l’amianto per poter intervenire contenendo il problema? Si può inizialmente controllare l’anno di produzione del manufatto (se precedente o meno al 1994) e verificare quale sia il marchio di fabbrica, informandosi su che tipo di prodotti venivano utilizzati dall’impresa in questione.
Per stabilire se si tratti realmente di amianto, non è sufficiente eseguire un’indagine ad occhio nudo o effettuare l’accertamento sommario sopraindicato: per sapere se è amianto solamente un esame di laboratorio di un campione – svolto da un’azienda autorizzata – potrà dare una risposta adeguata e precisa. Il modo migliore per togliersi ogni dubbio rimane quindi quello di rivolgersi a personale tecnico esperto.